È l’analisi che emerge da un articolo a firma di Francesco Verbaro per la rivista Norme e Tributi de Il Sole 24 Ore a proposito dello stop al premio obiettivi in busta paga a favore dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche centrali per il triennio 2020-2022 a seguito del controllo eseguito dalla Corte dei Conti sul sistema di misurazione e valutazione della performance e qualificato come non idoneo con conseguente riconoscimento di premialità ai dipendenti pubblici senza rispettare criteri meritocratici.
“Vale per i Ministeri, ma ancor di più per gli Enti Locali! Con un'unica differenza: nei Ministeri i dirigenti continuano ad esserci ed i Direttori Generali sono praticamente inamovibili, mentre negli Enti Locali i dirigenti sono sempre di meno, spesso sostituiti con funzionari, persino in posizioni dirigenziali strategiche, e vale il Ruolo Unico, con "ascensori" poco rispondenti a criteri di professionalità…”.
Lo ha detto Mario Sette, segretario generale di Fedirets-Direts e segretario generale di Direl, il sindacato italiano dei dirigenti degli Enti Locali con maggiore rappresentatività a livello nazionale.
Della medesima opinione Vittorio Elio Manduca, Co-Segretario Generale Reggente di Fedirets e segretario generale Direr-Sidirss, che ha aggiunto: “Nel frattempo il nostro CCNL, contenente articoli rilevanti per lo svolgimento della funzione dirigenziale oltre che contenuti incrementi economici, firmato come pre intesa a dicembre, ma già scaduto perché riguardante il triennio 2019/2021, ancora non vede la luce! Ancora più intollerabile, però, è la circostanza che nessuno sa - o quanto meno afferma di non sapere -, perché non prosegue nel suo già complesso iter burocratico di perfezionamento!”.
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